Emergenza covid-19: il rientro al lavoro del lavoratore accertato o sospetto positivo al coronavirus
Cosa deve fare chi rientra al lavoro? Quali certificazioni servono? Ecco La risposta a questi quesiti, sulle base delle indicazioni fino ad oggi emanate , utili ai lavoratori e ai datori di lavoro.
Sono positivo al coronavirus: quando posso rientrare al lavoro?
I lavoratori accertati positivi al Coronavirus, possono rientrare a lavoro solo in seguito al rilascio, da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica, del certificato di guarigione.
Le linee guida, adottate dalle strutture pubbliche, per validare la negatività al coronavirus sono le seguenti:
- in soggetti asintomatici, dopo un periodo di isolamento di almeno 14 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo;
- in soggetti sintomatici, dopo un periodo di isolamento di almeno 14 giorni dalla comparsa dei sintomi, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
- le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.
Il certificato di guarigione è trasmesso al lavoratore tramite email, pronto da stampare oltre che via posta ordinaria, rilasciato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, l’assenza dal lavoro viene giustificata dal Medico di famiglia tramite il certificato INPS.
Prima del rientro al lavoro, il medico competente (la figura che effettua la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, definita dall’art. 38 del D. lgs 81/08), previa presentazione della certificazione di avvenuta guarigione, effettua la visita medica per verificare l’idoneità alla mansione svolta, nonchè per valutare eventuali rischi.
Sono asintomatico, in quarantena preventiva: Quando posso rientrare al lavoro?
Se sei nella condizione di “contatto stretto di un caso accertato covid” Il periodo di quarantena di 14 giorni, in assenza di sintomi è definito concluso dal Dipartimento di Sanità Pubblica, sulla base della sorveglianza effettuata sul lavoratore.
Il Dipartimento trasmette al lavoratore una specifica comunicazione, da presentare al medico competente, anche se non è rilevante ai fini del rientro al lavoro, L’assenza dal lavoro viene giustificata dal Medico curante tramite certificazione di malattia INPS.
Le precauzioni da adottare dal Datore di lavoro
Il datore di lavoro, attenendosi ai molteplici DPCM emanati fino ad oggi, deve favorire, ove possibile tutte le attività che possono essere fatta da remoto. Dove non possibile espletare le mansioni da remoto, ha l‘obbligo di seguire le linee guida del DDL, tra le misure da attuare, evitare: due o più lavoratori in veicoli, lavoro al di sotto del metro di distanza, lavoro con possibilità di contatto fisico, lavoro faccia a faccia per più di 15 minuti, lavoro nella stessa stanza senza areazione.
Dove trovare le principali indicazioni per il contrasto del virus covid-19 negli ambienti di lavoro?
L’Allegato 12 del DPCM del 03/11/2020. contiene tutte le linee guida per le imprese, nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio.
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NB: Le opinioni qui espresse non intendono in alcun modo sostituirsi alle comunicazioni ufficiali rilasciate dalle istituzioni competenti.